Iressa nel carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico con mutazioni che attivano EGFR


Iressa, un medicinale che contiene il principio attivo Gefitinib, trova indicazione nel trattamento di pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico.
Viene usato nei casi in cui le cellule del cancro presentano una mutazione genetica tale che producono una proteina denominata recettore del fattore di crescita dell’epidermide ( EGFR ).

Iressa è disponibile in compresse di colore marrone ( 250 mg ).

Il trattamento con Iressa deve essere iniziato e supervisionato da un medico esperto nell’uso delle terapie antitumorali. La dose raccomandata è di una compressa al giorno, che può essere disciolta in acqua se il paziente ha difficoltà ad ingerirla intera.

Il principio attivo di Iressa, Gefitinib, è un inibitore dell’enzima tirosin-chinasi;questo enzima è presente sulla superficie delle cellule tumorali.
L’EGFR è coinvolto nella crescita e nella diffusione delle cellule del cancro. Bloccando EGFR, Iressa contribuisce a rallentare la crescita e la diffusione del tumore.
Iressa funziona solo nelle cellule del carcinoma polmonare non a piccole cellule che presentano una mutazione del gene EGFR.

In uno studio principale condotto su 1217 pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico, Iressa è stato confrontato con una combinazione di Carboplatino e Paclitaxel. Il parametro principale dell’efficacia era costituito dal tempo trascorso fino al peggioramento della malattia.
In un secondo studio principale condotto su 1466 pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico, Iressa è stato confrontato con Docetaxel. Il parametro principale dell’efficacia era il periodo di sopravvivenza dei pazienti.
Entrambi gli studi sono stati condotti su pazienti con e senza mutazione dell’EGFR.

Nel primo studio Iressa si è dimostrato più efficace della terapia di combinazione Carboplatino e Paclitaxel nel prevenire l’esacerbazione del tumore. Tra i pazienti con mutazione dell’EGFR, quelli trattati con Iressa hanno vissuto in media per 9.5 mesi senza peggioramento della malattia, mentre nei pazienti trattati con la terapia combinata questo intervallo è stato in media di 6 mesi.
Nel secondo studio la sopravvivenza è risultata simile nel gruppo trattato con Iressa e in quello trattato con Docetaxel.

Gli effetti indesiderati più comuni associati ad Iressa ( osservati in più di 1 paziente su 10 ) sono perdita di appetito, diarrea, vomito, nausea, stomatite, un aumento plasmatico dei livelli di alanina aminotransferasi ( ALT ), reazioni cutanee come rash pustoloso e astenia.
Nei pazienti che assumono Iressa esiste inoltre il rischio di malattia polmonare interstiziale.

Iressa non deve essere usato in pazienti che potrebbero essere ipersensibili ( allergici ) al Gefitinib o ad uno qualsiasi degli altri componenti. Non deve inoltre essere usato nelle pazienti che allattano.<

Il Comitato per i medicinali per uso umano ( CHMP ) dell’EMEA ha giudicato i benefici di Iressa superiori ai suoi rischi nel trattamento di pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico con mutazioni che attivano l’EGFR. ( Xagena2009 )

Fonte: EMEA, 2009


Pneumo2009 Farma2009 Onco2009


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